È ormai trascorso un lustro dal sisma che nel 2016 sconvolse l’Italia centrale, colpendo alcuni Comuni in modo così devastante che ancora oggi appare lontano il traguardo della ricostruzione, nonostante il lavoro svolto in questi ultimi anni dalla Struttura commissariale, volto a superare in particolar modo i limiti generati dalla burocrazia. Attraverso la redazione del Testo Unico per la Ricostruzione Privata, la Struttura guidata da Giovanni Legnini ha voluto snellire la stratificazione dei provvedimenti emessi nel tempo, portando a semplificazioni la normativa in materia. Un approccio metodologico che ha dato un impulso notevole non solo nell’ambito privato ma anche in quello pubblico, interessando settori strategici come quello scolastico. Accanto all’azione istituzionale, un ruolo importante nella ricostruzione lo hanno avuto le iniziative volte a facilitare la partecipazione attiva dei cittadini con l’obiettivo di riappropriarsi del territorio e guardare con fiducia al futuro delle loro comunità. Tale obiettivo è stato al centro di specifico Accordo siglato dalla Struttura commissariale con Cittadinanzattiva ed ActionAid agli inizi del 2021 per favorire il coinvolgimento delle comunità e del tessuto socio-economico locale nel processo di ricostruzione del Centro Italia, in particolare nei comuni più colpiti. Nell’ambito di tale Accordo, Cittadinanzattiva ha lanciato durante la scorsa estate un’indagine rivolta ai cittadini di quelle aree per conoscere le principali problematiche riferite a diverse tipologie di servizi; emergeva un dato significativo in relazione alla “mancata ricezione del contributo per la ricostruzione privata”, spesso determinato da una difficoltà di accesso o di non corretta comprensione delle informazioni. Da lì l’attivazione, nell’autunno 2021, di uno “Sportello di tutela” (tel. 06 36718005) dedicato ai cittadini dei Comuni del cratere. Prioritaria si è mostrata l’esigenza della capillare diffusione delle informazioni che, proprio in considerazione della difficoltà che ancor oggi gravano sulle comunità colpite dal sisma, non sempre riescono a raggiungere tutti. Altrettanto rilevante si dimostra l’organizzazione del lavoro o meglio della effettiva capacità di risposta dei professionisti che seguono le numerose pratiche ancora in gioco. E in relazione ai professionisti impegnati nella ricostruzione, è lo stesso Commissario Straordinario alla Ricostruzione sisma 2016, Giovanni Legnini, ad intervenire a febbraio di quest’anno: “Sono 29mila quelli iscritti nell’elenco speciale mentre sono 2.700 circa quelli che hanno avuto incarichi. Dobbiamo allargare la platea sulla base di regole e iniziative condivise con la rete delle professioni tecniche. Ma vi è necessità che le progettazioni viaggino più speditamente. Fino a oggi sono stati avviati 12mila cantieri, di cui 5.200 nel solo 2021. Vorremo mantenere questo ritmo per ricostruire in tempi ragionevoli ma adesso il Superbonus 110% su tutto il territorio nazionale, i tecnici e le imprese che scarseggiano e i prezzi che sono esplosi, hanno generato una nuova difficoltà. Stiamo cercando di dipanare uno per uno questi temi. Ma abbiamo bisogno di progetti”. Le parole del Commissario Legnini lasciano intendere una eccessiva concentrazione degli incarichi sul singolo professionista o studio professionale e dunque il rischio che “non si riesca a smaltire la pratica” con successo. Pertanto ancora una volta occorre facilitare il dialogo, in questa circostanza tra cittadini e soggetti incaricati ai fini della ricostruzione, tentando di superare una situazione di stallo che pesa sul singolo come sull’intera comunità. In territori che nonostante la violenza del terremoto, mantengono bellezza del paesaggio e della natura straordinaria, un elemento non trascurabile ai fini della ripresa è rappresentato dagli attori che animano il mondo rurale e montano. Al pari della programmazione urbanistica delle città, si deve mettere in campo di Raniero Maggini, area “Ambiente e Territorio” di Cittadinanzattiva SISMA 2016: LA RICOSTRUZIONE, LE COMUNITÀ, LA PARTECIPAZIONE 55 una capacità di visione che permetta di utilizzare le ri – sorse disponibili efficacemente, per sostenere le aziende agricole, gli operatori dell’ospitalità, le guide naturali – stiche e gli altri interpreti del territorio, nel pieno ri – spetto dell’ambiente. I processi partecipativi sono particolarmente preziosi anche in questo ambito, al fine di facilitare l’incontro tra le parti e permettere agli Enti, locali e sovralocali, di confrontarsi proficuamente con i residenti, anche ri – modulando indirizzi che non avessero tenuto adegua – tamente conto dei bisogni della comunità. In questa direzione, un banco di prova rilevante è cer – tamente dato dalle risorse che verranno destinate tra – mite le misure previste dal PNRR e che dovranno essere occasione di ricostruzione delle comunità e del loro futuro, di adeguato spazio alla partecipazione e agli strumenti che potranno garantirla. Con l’Osservatorio Civico sul PNRR, di cui Citta – dinanzattiva è tra i promotori insieme a numerose altre realtà, abbiamo più volte ricordato che: “Non è imma – ginabile una ripartenza che non preveda un attivo e con – sapevole coinvolgimento di cittadini e cittadine. La trasparenza è una precondizione indispensabile per la com – prensione ed il coinvolgimento della cittadinanza nelle scelte che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con – tiene e per il monitoraggio dei progetti che lo tradurranno in interventi concreti.” E la partecipazione è il tema che dovrà essere prota – gonista anche nell’ambito della discussione che si aprirà in merito al “Codice per la Ricostruzione”, un orizzonte nuovo per la disciplina “dell’emergenza oltre l’emergenza”, ma che difficilmente potrà essere rag – giunto senza il ruolo attivo dei cittadini.