Cagliari: città di mare e della salute

Intervista al Sindaco Massimo Zedda, Città di Cagliari

L’adozione del Manifesto “La Salute nelle Città: bene comune” sottolinea la forte volontà politica di fare della promozione della salute una strategia per la città di Cagliari, non solo dal punto di vista della sostenibilità bensì anche della ricchezza e dell’attrattività che il suo Comune può esercitare, quali gli obiettivi raggiunti e le prossime mete da raggiungere?

L’adesione al manifesto “La Salute nelle Città: bene comune” ha costituito il naturale punto di approdo delle politiche realizzate in questi anni per fare di Cagliari una città a misura di persona, vivibile e bella da abitare: penso alla mobilità sostenibile, all’incremento del verde pubblico e degli spazi destinati alla socialità, alla cultura del cibo sano che parte dagli asili e dalle scuole primarie con le mense a chilometro zero, dalla promozione dell’attività sportiva libera anche e soprattutto come momento di aggregazione, al semplice piacere di una passeggiata in una zona resa pedonale, restituita ai cittadini e sottratta alle auto. Tutto nella convinzione che il benessere psico-fisico dei cittadini e di chi vive Cagliari per turismo o per lavoro sia tra i principali motivi per cui un luogo diventa attrattivo: registriamo, a esempio, un alto numero di start up e aziende legate all’innovazione tecnologica che scelgono di stabilire in città la propria sede proprio perché esiste una nuova attenzione per la salute e la qualità della vita legata all’ambiente di lavoro. L’obiettivo è di continuare in questa direzione, per restituire una città che sia davvero a misura di tutti al di là delle bellezze, innegabili, che chiunque può trovarvi.

Nell’ambito dell’urban health, oggi la medicina sembra rivolgersi alla collaborazione di pianificatori-urbanisti, sociologi, esperti di sport e alimentazione… Ritiene utile la partecipazione di altre competenze professionali, oltre quelle medico-sanitarie, per lo studio e l’analisi dello stato di benessere e di salute di una città? E come immagina l’apporto dei Cittadini stessi alla sua definizione?

Ogni risultato è frutto di una serie di fattori e mai di una singola componente, ancora di più nell’azione amministrativa per le mille sfumature che compongono una città. La partecipazione di competenze diverse, la collaborazione tra assessorati e tra tutti gli enti coinvolti è quindi fondamentale. Ed è importante, come sta succedendo a Cagliari, la spinta che arriva dai cittadini, dai comitati e dalle associazioni che propongono, organizzano e realizzano iniziative e appuntamenti aperti a tutti che vanno nella direzione della promozione di uno stile di vita sano e salutare.

Gli stili di vita sani cominciano dai bambini. Oltre la scuola, come la politica e l’amministrazione locale possono, a suo avviso, concretamente agire per influenzare le abitudini e i comportamenti dei propri cittadini?

Mettendo in campo tutte le azioni possibili per favorire stili di vita e comportamenti sani. In questo senso, ad esempio, l’istituzione di una zona pedonale non è solo una scelta legata alla viabilità: è fare in modo che le persone riprendano a camminare, che i bambini possano giocare all’aperto e non stare davanti alla tv. Oppure il recupero e la riqualificazione di spazi abbandonati, magari per fare in modo che le persone meno giovani abbiano un luogo all’aperto dove trovarsi e scambiare due chiacchiere. Non sempre sono decisioni semplici, spesso portano critiche, ma alla lunga i cittadini apprezzano e chiedono nuovi interventi perché, ripeto, il recupero e la restituzione di uno spazio abbandonato porta anche riqualificazione sociale.

Una delle questioni più rilevanti per le città metropolitane italiane sono oggi le periferie: come pensa che sapremo gestire la loro riconnessione con i punti nevralgici e più vitali del centro città? Qual è il valore aggiunto che la loro riqualificazione può apportare?

Il primo passo è quello di eliminare la distinzione centro-periferie, frutto di scelte urbanistiche del passato, perché una città cresce quando cresce in ogni sua zona: riqualificazioni, verde, trasporti pubblici puntuali, servizi, biblioteche, spazi per la socialità servono ovunque e hanno lo stesso valore in ogni quartiere.

Come immagina la Cagliari del futuro?

Lavoriamo ogni giorno per una città che sia a misura di tutti, in cui ciascuno – residente, pendolare o turista – possa trovare la propria dimensione: verde, percorribile da chiunque, dinamica ma senza perdere le caratteristiche di città mediterranea, affacciata sul mare e quindi in grado attraverso il porto di portare avanti scambi culturali ed economici, in cui sempre più occasioni di lavoro possano essere create con la cultura, le nuove tecnologie, l’artigianato e i prodotti tipici. Una città, quindi, capace di confrontarsi con il resto del mondo e di mantenere allo stesso tempo tutte le peculiarità che la contraddistinguono.