Milano Nuova Cities Changing Diabetes

Un successo italiano. Accettata la candidatura di Milano che entra a livello globale, mentre Bari, Bologna e Torino diventano advocate cities.

Negli ultimi anni l’Italia ha sviluppato forti sinergie istituzionali sull’Urban Health che ha consentito l’inserimento di Roma nel progetto Cities Changing Diabetes. I risultati raggiunti su Roma sono stati estremamente importanti e sull’onda positiva dei risultati raggiunti , l’Health City Institute ha inteso proporre la candidatura della Città di Milano quale Cities Changing Diabetes.

Ai primi di settembre la Candidatura di Milano, presentata il 2 Luglio durante il Forum “Creating the world of Future” di Roma, è stata accettata formalmente e comunicata al Comitato Promotore. Il progetto “Cities Changing Diabetes” è un progetto di studio internazionale promosso dall’University College of London e dallo Steno Diabetes Centre di Copenaghen già implementato in molte città in tutto il mondo (Beirut, Buenos Aires, Città del Messico, Copenaghen, Hangzhou, Houston, Johannesburg, Kōriyama, Leicester, Mérida, Pechino, Roma, Shanghai, Tianjin, Vancouver, Xiamen) e da settembre come detto anche Milano, e si propone come obiettivo di valutare l’impatto dell’urbanizzazione sui NCDs (malattie croniche non trasmissibili). In generale e nel diabete in particolare, Milano con la sua naturale vocazione internazionale si pone al centro di uno sviluppo urbanistico importante per dimensioni e soluzioni che mirano a un progressivo miglioramento della qualità di vita dei propri cittadini.

L’attenzione alla sana alimentazione e allo sviluppo globale del Pianeta è stato il tema centrale di EXPO 2015 ospitata da Milano. EXPO 2015 è stata una vetrina per i Paesi partecipanti, un contenitore di idee, esperienze e stimoli, una piattaforma in grado di ospitare circa cinquemila eventi in sei mesi, una rassegna delle culture e dei popoli di tutto il mondo. Un caleidoscopio di colori che hanno ritratto con vivacità il paesaggio globale, un paesaggio circondato da un enorme “polmone verde” per valorizzare la biodiversità, una cucina da cui emanano gli odori delle spezie e della frutta, della carne e dei fiori, un centro sperimentale dove si è discusso di innovazione e di nuove tecnologie, dove la ricerca scientifica al servizio dell’alimentazione è stata al centro delle discussioni dei più importanti esperti da tutto il mondo, un grande studio di architettura in cui si sono confrontate le menti più illuminate e le forme più avveniristiche per migliorare la salute degli abitanti del pianeta Terra. Milano con progetti mirati alla sana alimentazione scolastica, all’ambiente e alla mobilità sostenibile si pone come modello di studio e benchmarking internazionale sul tema della salute e del benessere cittadino.

L’attenzione ai temi dell’obesità e del diabete è stata manifestata con documenti ufficiali come la Milano Obesity Declaration, accettata e promossa a livello europeo e mondiale dall’EASO. Inoltre Milano è da sempre attiva sul tema partecipando ai più prestigiosi network internazionali sull’Urban Health quali C40 e la Rete Nazionale delle Città Sane dell’OMS. Attorno a questa candidatura di Milano Cities Changing Diabetes abbiamo raccolto l’adesione della Regione Lombardia, della Città di Milano, delle Università, delle Autorità Sanitarie rappresentata dall’ATS, delle Società Scientifiche, dal polo Museale da lei rappresentato e di tutte le componenti sociali e scientifiche della città. Ora tocca al Comitato promotore, guidato dagli Assessori Pier Francesco Majorino e Giulio Gallera oltre al Presidente dell’Health City Institure Andrea Lenzi e al Vice presidente Vicario di ANCI Roberto Pella, all’Executive Committee, presieduto dal Prof. Michele Carruba data analysis board composto da Ketty Vaccaro, Roberta Crialesi e Antonio Nicolucci, al Comitato scientifico guidato dai prof.ri Francesco Dotta e Livio Luzi e al Social Committe coordinato da Antonio Gaudioso, oltre alle massime autorità della Regione e della Città di Milano, delle Università e dell’ATS, di realizzare il progetto e far si che il capoluogo Lombardo possa essere punto di riferimento internazionale per tutte le città del mondo.

L’ingresso di Milano nel progetto Cities Changing Diabetes avrà inoltre l’ambizioso obiettivo di creare una rete nazionale italiana di studio sull’Urban Diabetes assieme a Roma e ad altre tre città metropolitane italiane, quali Torino, Bologna e Bari, queste ultime come Cities Changing Diabetes advocate, ovvero città che sposano le finalità internazionali del progetto e lavorano per realizzarne gli obiettivi. Una sfida ambiziosa per i ricercatori italiani che potrebbe finalizzarsi con il coinvolgimento di tutte le 14 Città Metropoliane.

Una città può iscriversi al programma globale Cities Changing Diabetes (CCD) come advocate city. Le advocate cities sono principalmente iscritte come parte di un’espansione del programma CCD a livello nazionale.
Una advocate city può:

  • Utilizzare la piattaforma CCD per promuovere e sensibilizzare la salute e il diabete in ambito urbano
  • Condividere le proprie esperienze con le alter città partner del CCD
  • Partecipare a vertici locali e tavole rotonde

Applicare gli strumenti di Urban Diabetes Toolbox per guidare il cambiamento localmente in base all’approccio MAP – SHARE – ACT del programma CCD.
Una advocate city deve:

  • Impegnarsi a sostenere l’obiettivo generale del programma: ridurre la curva del diabete urbano a livello globale, in modo che non più di 1 adulto su 10 a livello mondiale abbia il diabete nel 2045.
  • Adottare il Manifesto “Salute nelle città – un bene comune”
  • Sostenere iniziative sanitarie locali.

La Redazione