MILANO nuova Cities Changing Diabetes

A cura di Andrea Lenzi, Presidente Health City Institute e Coordinatore per l’Italia di Cities Changing Diabetes

La via italiana di Cities Changing Diabetes

 

Cities Changing Diabetes nasce nel 2014 ed è un programma di partnership promosso da Novo Nordisk, con un investimento di 20 milioni di dollari, in collaborazione con University College London e Steno Diabetes Center oltre a partner nazionali che comprendono istituzioni, comunità diabetologiche/sanitarie, amministrazioni locali, mondo accademico e terzo settore.

L’obiettivo del programma è quello di creare un movimento unitario in grado di stimolare, a livello internazionale e nazionale, i decisori politici a considera il tema dell’urban diabetes prioritario, mettendo in luce il fenomeno con dati ed evidenze, provenienti dalle città di tutto il mondo. Il programma Cities Chaging Diabetes sottolinea la necessità di agire in considerazione del crescente numero di persone con diabete e del conseguente onere economico e sociale che tutto ciò comporta.

Al programma Cities Changing Diabetes hanno aderito Città del Messico, Copenaghen, Houston, Shanghai e Tianjin. Si tratta di cinque importanti città, che fotografano due realtà diverse; le città a crescita rapida delle economie emergenti e le città “più mature” delle società sviluppate. Nel 2016 anche Vancouver e Johannesburg partecipano al programma, mentre Roma, nel 2017,è la seconda città europea dopo Copenaghen, che ha aderito al programma.  Oggi altre città fanno parte del progetto quali Pechino, Hangzhou, Xiamen, Leicester e Beirut con oltre 100 milioni di persone coinvolte.

Il progetto Cities Changing Diabetes prevede tre momenti.

Il primo step è la mappatura dei fattori sociali e culturali. In ogni città viene promossa una ricerca qualitativa e quantitativa dalla quale emerge il livello di vulnerabilità.

Il secondo momento è quello della condivisione dei dati sia a livello nazionale, con tutti gli attori coinvolti, ma anche a livello internazionale, fra le varie città aderenti al programma, con l’obiettivo di identificare le similitudini e punti di contatto.

L’ultimo step del programma è la parte dedicata all’azione con lo sviluppo di action plan e condivisione delle best practice.

Milano con la sua vocazione culturale cosmopolitica internazionale e una realtà istituzionale, accademica e scientifica di assoluto livello, si affianca al novero di città che a livello globale affrontano il tema dell’ Urban Health e dell’ Urban Diabetes.

a Città metropolitana di Milano,

con oltre

3 milioni di abitanti

residenti in

134 comuni,

di cui

1.337.155

nel comune capoluogo, è la seconda area metropolitana italiana.

 

Milano con la sua vocazione culturale cosmopolitica internazionale e una realtà istituzionale, accademica e scientifica di assoluto livello, si affianca al novero di città che a livello globale affrontano il tema dell’ Urban Health e dell’ Urban Diabetes. Con una popolazione residente di oltre tre milioni di abitanti, è la quarta area più popolata d’Europa dopo Londra, Parigi e Roma, in un territorio ricchissimo di infrastrutture che si configura come un’unica area urbana sempre più estesa ed integrata, ricca di hub scientifici e universitari. L’esperienza e la visione maturata con l’EXPO 2015 e con importanti iniziative istituzionali volte alla creazione di progettualità sulla buona salute, saranno importanti nel coinvolgimento di Milano nel progetto Cities Changing Diabetes.

Avere oggi coinvolte nel progetto due grandi aree metropolitane italiane, quali sono Roma e Milano, con quasi 8 milioni di abitanti, permetterà al nostro Paese di contribuire con una importante massa di dati socio-demografici e clinico-epidemiologici al progetto di studio che anima Cities Changing Diabetes.

Bisogna creare anche a livello nazionale un modello di benchmarking per le altre 12 Città Metropolitane, per poter arrivare a definire un action plan specifico su come affrontare in termini clinico, sociali e di governance il diabete nelle grandi aree urbane italiane.

Bari, Bologna e Torino saranno nel breve le Changing Diabetes advocates cities dove realizzare questo modello di studio italiano. Avere a nostro fianco le Istituzioni Nazionali, come il Ministero della Salute, l’ ANCI, il Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie, le Scienze della Vita della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’ Istituto Superiore di Sanità, l’ ISTAT, il CENSIS, la Rete Nazionale Città Sane dell’OMS e le Istituzioni locali come la Regione Lombardia, il Comune di Milano, le Università di Milano, l’ATS di Milano Città Metropolitana, il Museo della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, le Società Scientifiche di Diabetologia (AMD, SID, SIEDP e SIMG), le organizzazioni di cittadinanza e le associazioni dei pazienti, oltre a un gruppo qualificati di esperti coordinati dal Prof. Michele Carruba, sono garanzia di serietà e di futuri successi.